Pe(n)sa Differente - Il Blog - Pensieri che prendono corpo
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mag
PATRIZIA TODISCO Psichiatra Psicoterapeuta (Villa Margherita, Vicenza)

PE(N)SA DIFFERENTE 2023
IO L'UNIC* ME
Convegno scientifico ECM "LO STATO DELL'ARTE NELLA PREVENZIONE, CURA E RIABILITAZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE E L'OBESITÀ" 15/16 giugno 2023 Biblioteca Bernardini - LECCE
Simposio
LA PERSONALIZZAZIONE DELLE CURE
Dal generale al particolare. Share Decision Making
Moderatori Paola Calò Psichiatra (DSM, ASL LE) Filippo Iovine Psichiatra (DSM, ASL BT)
Relatori Patrizia Todisco Psichiatra (Villa Margherita, Vicenza) Simona Anselmetti Psicologa Psicoterapeuta (Nutrimente OdV, Milano) Paolo Meneguzzo Psichiatra (Università di Padova) Sara Bertelli Psichiatra (ASST Santi Paolo e Carlo, Milano) Cristina Segura Garcia Psichiatra (Università Magna Graecia, Catanzaro) Giulio Corrivetti Psichiatra (DSM, ASL Salerno)


Patrizia Todisco


ABSTRACT

Nell’ambito della ricerca e della clinica dei disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DN&A) si sta osservando, come del resto in tutti gli ambiti della psichiatria, il tentativo di migliorare l’esito dei trattamenti personalizzando le cure. Dopo anni passati alla ricerca della standardizzazione delle cure e del trattamento ideale per tutti i soggetti, si sta rivalutando l’ottica bio-psico-sociale in cui l’individuo con il suo patrimonio genetico diventa più o meno vulnerabile alle malattie psichiatriche, in generale, e ai DN&A, in particolare, in base agli eventi di vita che gli accadono e al contesto ambientale-sociale ed emozionale in cui si trova a vivere sviluppando capacità di resilienza diverse. A tutt’oggi, infatti, l’eziopatogenesi dei DN&A non è completamente conosciuta e si pensa consista nella complessa interazione di predisposizione biologica, fattori ambientali e socioculturali, influenze neurobiologiche e fattori psicologici. Del resto anche i trattamenti psicologici finora utilizzati e raccomandati dalle line guida nazionali e internazionali [Enhanced Cognitive Behavioural Therapy (CBT-E), Maudsley Model of Anorexia Nervosa Treatment for Adults (MANTRA), Family Based Therapy (FBT), Interpersonal Therapy (IPT), Dialectic Behavioral Therapy (DBT), Specialist Supportive Clinical Management (SSCM), and Focal Psychodynamic Psychotherapy (FPT)] per queste patologie non sono risultati efficaci per un considerevole numero di pazienti e riportano alte percentuali di drop-out. Una possibile spiegazione dei risultati insoddisfacenti e sovrapponibili che questi approcci ottengono potrebbe risiedere nell’osservazione che affrontano aspetti e hanno obiettivi simili (il miglioramento del comportamento alimentare, dell’autoregolazione e delle relazioni interpersonali) tanto che condividono un numero sostanziale di tecniche di cambiamento comportamentale. Non considerano però l’esperienza incarnata (embodied) dell’individuo, centrale nello sviluppo e nel mantenimento dei DN&A, il cui miglioramento potrebbe portare alla vera guarigione piuttosto che all’attenuazione di sintomi. L’integrazione di ricerca e pratica clinica ha portato pertanto a rivolgere sempre maggior interesse verso approcci personalizzati al trattamento che richiedono una miglior comprensione delle vulnerabilità individuali e lo sviluppo di un insieme di strategie che possano essere abbinate al tipo e allo stadio di malattia del singolo soggetto. Non si tratta di passare da un’ottica evidence-based a un’ottica autoreferenziale senza base scientifica, quanto di utilizzare i dati della letteratura internazionale e quelli dell’esperienza clinica per individuare sottogruppi di soggetti con particolari caratteristiche che li rendono maggiormente deficitari in alcune aree dello sviluppo cognitivo-emotivo-relazionale e delle capacità di enterocezione e per questo possono giovarsi di specifici approcci/tecniche rivolti al miglioramento di questi ambiti. Si tratta quindi prima di tutto di valutare con attenzione i soggetti affetti da DN&A a partire dalla loro storia per giungere a una formulazione diagnostica personalizzata. Quest’ultima dovrebbe comprendere i fattori predisponenti e di mantenimento del singolo individuo con particolare attenzione alla comorbilità psichiatrica (depressione, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo dello spettro autistico, ansia) e ai tratti di personalità (es. perfezionismo, impulsività), alle molteplici presentazioni cliniche e agli stadi di malattia (disturbo all’esordio, disturbo di lunga durata, gravità dei sintomi specifici, complicanze mediche e aspetti socio-culturali), alle caratteristiche neurocognitive evidenziate dalle neuroscienze (es. alterazione delle funzioni esecutive). L’obiettivo è comprendere la malattia nella sua complessità e produrre idee per trattamenti mirati da integrare a quelli già validati: strutturare un piano di trattamento multidimensionale basato su fondamenta neuroscientifiche per una pratica clinica avanzata che consideri anche la multidisciplinarietà degli interventi per affrontare i fattori biologici, psicologici, comportamentali e sociali dei DN&A. In quest’ottica alcune situazioni che meritano l’integrazione dei programmi standard con tecniche/approcci specifici e innovativi come le tecniche di terza ondata della terapia cognitivo comportamentale sono i pazienti con storia traumatica, in particolare con maltrattamento nell’infanzia, e quelli con particolari caratteristiche neurocognitive (simili ai soggetti con Disturbo dello spettro autistico). La personalizzazione delle cure deve essere comunque considerata a seconda dell’età del soggetto, del suo genere (con particolare attenzione alla popolazione LGBTQI+), della durata e della gravità di malattia (stadiazione). Un ulteriore tentativo in questo senso è rappresentato dalla shared decision-making ovvero dalla possibilità di coinvolgere i pazienti e i familiari nelle decisioni rispetto al trattamento da intraprendere (in particolare per la terapia farmacologica) nell’ottica di migliorare la motivazione e l’adesione al trattamento e quindi l’outcome.


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