Effetti del recupero ponderale sugli esiti del trattamento dell'Anoressia Nervosa
A PE(N)SA DIFFERENTE 2016 >>> III CONGRESSO SIPA <<< si parlerà di Effetti del recupero ponderale sugli esiti del trattamento dell'Anoressia Nervosa con il dottor Giovanni Gravina (Centro DCA Arianna, ASL Pisa)
Numerose evidenze indicano che, nel trattamento dell'AN, è sempre necessario affrontare direttamente il basso peso al fine di modificare i meccanismi di rinforzo e di mantenimento del disturbo connessi alla restrizione dell'intake energetico. Una aggiornata revisione della letteratura permette di richiamare i diversi effetti del recupero ponderale sugli aspetti psicologici tipici e sulle alterazioni endocrine dell'Anoressia Nervosa (AN). Rispetto agli aspetti psicopatologici un precoce recupero ponderale si associa a migliore outcome. L'effetto del recupero ponderale per sé sul miglioramento dei sintomi psicologici è minore in presenza di variabili sfavorevoli quali la comorbilità psichiatrica e la maggior durata e/o severità della malattia; inoltre il recupero ponderale si associa al miglioramento solo di alcuni sintomi psicologici, come la depressione e la restrizione cognitiva, ma risulta meno significativo rispetto al cambiamento dell'insoddisfazione corporea e della bassa autostima. Rispetto alle alterazioni endocrine il recupero ponderale si associa in genere al ripristino funzionale dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi; peraltro, l'aumento della massa grassa per sé non è sufficiente al miglioramento della massa minerale ossea essendo necessarie variazioni significative dello stato nutrizionale e della composizione corporea, incluso un adeguato aumento della Free Fat Mass (massa magra e massa cellulare attiva). Tali evidenze possono favorire la scelta di terapie farmacologiche e approcci nutrizionali più efficaci per il trattamento, anche con riferimento al recupero di risposte adeguate ai segnali di fame e sazietà e al miglioramento della relazione con il cibo. In conclusione, sulla base delle evidenze disponibili, il recupero ponderale, più precoce possibile, costituisce un obiettivo primario della cura e, pur con alcune limitazioni, è un predittore di outcome favorevole nel trattamento dell'AN.
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