Illustrazione di Massimo Pasca
Resto ancora accovacciata... tanto pesa sulla mia schiena la ripetizione di quel castigo in cui lentamente cercavo una forma contro le incudini dell'anima.
Che prezzo ha la felicità? Qual è il prezzo da pagare quando qualcuno fa un errore? e quanto pesa questa maledetta valigia, in cui - fin dal giorno della mia nascita - trascino con forza nel presente dolorosi ricordi. Quei brividi, quei lividi, quei segni. Davvero mi costerà tanto apprendere il morire?
Se smetti di sperare inizi a non respirare per davvero. Il passato poteva essere migliore del presente, avresti potuto vivere direttamente e modellarlo accuratamente. Sole, pioggia, neve, tempesta nella valigia e nella mia testa. C'è di tutto: amori andati a male, pregiudizi e considerazioni, orgoglio e vecchi rancori. Spade che mi trafissero ma anche molto altro da donare.
A chi riserverò la mia dolcezza? A chi dedicherò i miei candidi silenzi? A chi avrò destinato le mie delicate e leggere mani? A chi vorrò dare il possesso ed il permesso di gustare il mio miele? A chi vorrò pensare ad occhi chiusi? A chi dedicherò ogni minuto? In quali braccia mi abbandonerò e davvero saprò lasciarmi andare? E quale corpo, anima e cranio prosperoso avrà il pensiero del mio sonno e delle mie palpebre? A chi consegnerò il mio domani?
Ma davvero ho chiuso tutto in una valigia, e non la vorrò consegnare e donare? Ma davvero ho chiuso la mia vita ed i battiti del mio cuore in un bagaglio da trascinare? Ecco, inizia a pesare. Ecco, in essa la mia vita: gorgo reale, nel suo fiorire e dissolversi. È stato devastante partire e poi tornare, viaggiare sotto il sole senza meta, senza sosta, continuare a camminare con le tempeste, le intemperie, cieli grigi e azzurri di speranza e giardini infiniti.
di EL