Illustrazione di Patrizia Emma Scialpi
Le mura sono aperte in tempo di pace ma i rumori degli spari si sentono ancora.
La giovane Paloma scorre nei pensieri come sul letto di un fiume, ma io sono ancora davanti al mio muro del pianto: solo una tazza di latte con qualche biscotto.
Anche Paloma non sa dove sta andando, ma il suo vestito deve essere davvero bellissimo. La posso immaginare mentre si gira la sigaretta, lo sguardo concentrato, il collo sottile, leggermente teso.
Il mondo intero sta bruciando, mentre noi ci regaliamo storie.
Paloma vuole morire sotto le foglie rosse. La cosa peggiore lo sai, non è morire nelle fiamme ma, vivere continuando a bruciare. Anche lei non è stata risparmiata dal tormento dell'Amore. Sempre con la A maiscola, come se fosse una persona, l'amore. Una non tanto dolce mina distrattamente vagante. Paloma pensa a Taj. E il tempo passato insieme è talmente denso che basterebbe una scintilla per darle fuoco. Creare nuove stelle dalle mani. Sfilacciare i giorni passati insieme e ricucirli creando finali alternativi. Finali migliori.
I suoi occhi grandi, le mie strade accidentate, gli addii sul porto come quelli di Paloma. Come quelli di chi parte appresso alle fate, per non tronare più. E se torna, quando passa, le vecchie si fanno il segno della croce, perchè chi è stato in mare ha sempre un segreto. Perchè quando scendi nell'inferno ne puoi uscire solo demone. I gabbiani allora diventano avvoltoi.
Consumo inchiostro per niente. Forse solo per non soccombere. Tra la noia e la redenzione c'è sempre di mezzo il mare. Sembra cullarti ma poi ti vuole annegare.
di TC
Ascoltando la lettura di "Paloma e l'angelo - favola di fine millennio" di Fabiana Taddeucci Libertà edizioni - ottobre 2011