A PE(N)SA DIFFERENTE 2016 >>> III CONGRESSO SIPA <<< si parlerà di Abuso infantile e neglect nei disturbi dell'alimentazione: effetti sulla psicopatologia e decorso longitudinale con il professor Giovanni Castellini (Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino) e il professor Valdo Ricca (Dipartimento di Neuroscienze, Università di Firenze)
La letteratura scientifica converge nel dimostrare che l'abuso sessuale subito durante la prima adolescenza, così come il neglect familiare rappresentano fattori di rischio per i disturbi dell'alimentazione in modo trans-nosografico. Una serie di variabili di tipo socio-demografico e psicopatologico costituiscono i moderatori dello sviluppo del disturbo alimentare in età adulta in seguito ad un evento traumatico come l'abuso sessuale. Tra queste devono essere considerate l'età alla quale avviene l'evento, il genere femminile, lo stato socio-economico ed un contesto familiare non in grado di fornire gli strumenti emotivi e cognitivi tali da poter elaborare le strategie necessarie a superare il trauma. Una serie di studi effettuati dal gruppo di ricerca dell'Unità di Psichiatria dell'Università degli Studi di Firenze ha valutato come la presenza di una storia di abuso infantile o nell'adolescenza possa influenzare la psicopatologia e il decorso clinico di pazienti con disturbi dell'alimentazione. In particolare, i pazienti con storia di abuso presentano una maggiore gravità del disagio rispetto al proprio corpo ed un maggiore disturbo dell'identità e della definizione di sé. Il decorso clinico di tali pazienti è caratterizzato da una persistenza di comorbidità psichiatriche anche in seguito alla remissione della sintomatologia alimentare. Nel complesso, le analisi effettuate dimostrano che i pazienti con storia di abuso infantile rappresentano una sottopopolazione di persone con disturbi dell'alimentazione con differenti manifestazioni cliniche e risposta ai trattamenti.