A PE(N)SA DIFFERENTE 2016 >>> III CONGRESSO SIPA <<< si parlerà di Comorbilità tra Disturbi correlati a sostanze e addiction e DCA: implicazioni epidemiologico-cliniche con il professor Massimo Clerici (Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Bicocca)
Metodi di classificazione dei disturbi alimentari (EDs) basati non solo sulla sintomatologia, ma anche sulla rilevanza delle comorbilità e sulle caratteristiche ad esse associate, possono rivelarsi un utile approccio per dirimere le sottostanti basi comportamentali e neuropsicologiche di fenomeni clinici e per delineare delle traiettorie di cura. Attraverso una panoramica sulla prevalenza, sulle ipotesi eziologiche e sulla valutazione/gestione di pazienti con EDs e disturbi da uso di sostanze (SUDs) secondo la cornice teorica delle Behavioural Addiction, verrà considerato il concetto di Food Addiction quale problematica rinvenibile in quadri di disturbo alimentare, in special modo BED. Un'importante mole di ricerche ha mostrato, infatti, come soggetti con EDs e SUDs presentino quadri psicopatologici e medici più gravi e outcome peggiori rispetto ai tempi di remissione, alla possibilità di ricadute ed al funzionamento globale.
La co-occorrenza EDs-SUDs è elevata e le possibili relazioni funzionali tra le due condizioni, variabili a seconda dello specifico disturbo alimentare e della sostanza coinvolta, richiedono una attenta valutazione e la formulazione di ipotesi esplicative specifiche per ogni paziente, dato che farmaci, alcol o altre sostanze psicoattive possono essere utilizzate con diverse finalità, per favorire la perdita di peso o la regolazione emotiva o, ancora, come parti di un pattern di funzionamento impulsivo. La letteratura a disposizione sottolinea l'importanza dello screening e della valutazione di una comorbilità per SUDs, ma esperienze e studi relativi alla gestione e al trattamento di questi disturbi concomitanti sono esigui e privi di evidenze meta-analitiche, nonostante il rimando alla necessità di un "approccio simultaneo" secondo un'ottica multidisciplinare e con livelli assistenziali differenti a seconda di considerazioni tanto psichiatriche che mediche.
Basandosi sul corpus di assodate conoscenze relative alle tossicodipendenze, clinici e ricercatori si sono anche interrogati su quali comportamenti alimentari potrebbero essere meglio spiegati e affrontati secondo la cornice teorica delle Behavioural Addiction. L'ipotesi della Food Addiction, secondo cui alimenti altamente appetibili possono indurre dipendenza tanto quanto sostanze psicoattive, non è inclusa negli attuali sistemi nosografici, ma risulta ad ogni modo innovativa e fondamentale soprattutto per la ricerca relativa ai trattamenti. L'interesse per questo costrutto deriva dal tentativo di esplorare quanto non può essere spiegato nel contesto dei disturbi alimentari riconosciuti dalla attuale classificazione e dalla consapevolezza che le lezioni apprese nell'ambito delle tossicodipendenze in materia di politica sanitaria, prevenzione e pratica clinica potrebbero proficuamente essere applicate anche alle problematiche alimentari.