COLSI IL TUO FIORE, MONDO!

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), quali anoressia, bulimia, binge eating e altri disturbi meno conosciuti ma non meno frequenti, sono patologie psichiatriche gravi e complesse che si stanno diffondendo con notevole rapidità e che comportano alto rischio di complicanze e mortalità. Riguardano fasce sempre più ampie di popolazione e determinano un impatto economico consistente sul Servizio Sanitario Nazionale. Colpiscono una persona su dieci e hanno il loro picco di esordio durante l’adolescenza (Micali, 2022). La loro prevalenza, maggiore di quella di altri disturbi psichiatrici quali la schizofrenia, il disturbo bipolare, i disturbi della condotta e dello spettro dell’autismo, è aumentata in seguito alla pandemia di Covid 19 di pari passo con un peggioramento del quadro psicopatologico e fisico. Tutti i DNA comportano un importante disagio psicologico ed emotivo e un’alterazione del funzionamento relazionale e sociale che interrompono la traiettoria di crescita e compromettono in modo consistente la qualità della vita. A peggiorare un quadro già complesso, vi è il riscontro nella maggior parte dei casi di una comorbidità con altri severi disturbi psichiatrici che rendono peggiore la prognosi. Secondo l’ottica biopsicosociale l’eziopatogenesi è multi-determinata intervenendo nel loro svilupparsi più fattori, individuali biologici e psicologici, familiari e socio-culturali. Pertanto, la cura non può che essere integrata e multidisciplinare caratterizzandosi per la sintesi di diversi orientamenti teorici, la combinazione di differenti tecniche di intervento e la collaborazione tra diverse professionalità. Lo sforzo dei ricercatori e dei clinici, cui oggi si affianca il Fondo per il contrasto ai DNA del Ministero della Salute, è quello di elaborare e coordinare interventi preventivi, diagnostici, terapeutici e riabilitativi che, all’interno di una rete assistenziale stabile, possano garantire l’unitarietà e la continuità del percorso di cura con intensità crescente. 

Spettacolo di Danza
Regia e Coreografia Annamaria De Filippi • Compagnie Elektra e Atto
Soliste Mariliana Bergamo e Francesca Nuzzo
Allestimento Santa Scioscio

L’evento coinvolge oltre 80 partecipanti: Le Sorelle, Laboratorio di Espressione Corporea Centro DNA (DSM, ASL LE); Unico Laboratorio, Uni Salento; Opera Corpore – Laboratorio Polo BiblioMuseale di Lecce; Andos, Associa- zione Nazionale Donne Operate al Seno. Opera in danza in quattro cicli ispirata alle danze sacre come mezzo alla metamorfosi spirituale, personale e collettiva. In un costante esercizio di induzione alla presenza, i danzatori si spingono a riequilibrare il corpo, la mente e le emozioni nell’ordine dell’energia universale. Le danze diventano meditative in contrapposizione agli automatismi fisici e di pensiero cui siamo sottoposti.L’evento, ospitato nella suggestiva Piazza Duomo, coinvolge i partecipanti in una preghiera corporea celebrata nei quattro punti cardinali in un’azione mistica. Una preghiera di pace, un crepuscolo di trasmutazione, il tentativo di cogliere il fiore dell’umana legge che muove il sole e le altre stelle. 

CORPO ESTRANEO
Fanzina e mostra di copy art
Creazioni dai Laboratori Espressivi del Centro DNA (DSM, ASL LE)

A cura di Mauro Marino, Alessandra Manfreda, Sergio Quarta
La Copy Art per stare insieme, condividere, parole e silenzio, poi, fare sintesi, trovare alleanze nelle immagini, nel colore per fare esercizio espressivo. La macchina fotocopiatrice è lì, strumento domestico, al servizio dell’idea creativa. Comunicare, mischiare la scrittura ai segni tentare una sospensione di senso per fare e provocare agli occhi poesia. “ESTRANEO”, così - ormai è consuetudine - viene percepito il Corpo nello sfrenato e sempre più ossessivo inseguimento di “modelli” che minano nel profondo, la verità e la particolarità d’ognuno; modelli, sofisticazioni che erodono la bellezza autentica, quell’essere nella piena sintonia e unità del proprio essere.

RITRATTI DI QUARTIERE
Esplorazioni fotografiche nel quartiere San Lazzaro a Lecce
A cura di Paolo Pisanelli e Francesco Maggiore

Un progetto di Club Itaca Lecce, un blog e una mostra per raccontare il quartiere e superare lo stigma sulla salute mentale
Una ‘mostra di strada’ nata nell’ambito del progetto Bizzarro.org, il blog di quartiere che racconta le storie del mondo. Il punto di partenza è quel che si vede dalla finestra del Club Itaca di Lecce, un centro di reinserimento socio-lavorativo di donne e uomini con una storia di malessere mentale situato proprio nel cuore del quartiere San Lazzaro. ‘Ritratti di quartiere’ è un viaggio straordinario alla scoperta di storie, persone e luoghi che, nell’abitudine del quotidiano, spesso diventano invisibili e che attraverso questo progetto si mostrano al mondo.

LEGGERE ATTENTAMENTE IL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Le opere visionarie degli ‘artisti’ della Casa per la Vita Artemide (Racale, LE)
Mostra e installazioni
A cura di Walter Spennato, con l’artista ceramista Giorgio Di Palma

La mostra nasce dall’incontro tra il ceramista grottagliese Giorgio Di Palma, il sociologo e scrittore salentino Walter Spennato e gli ospiti della Casa per la Vita Artemide di Racale, struttura residenziale socio- sanitaria che accoglie persone con problematiche psicosociali e pazienti psichiatrici stabilizzati usciti dal circuito psichiatrico riabilitativo. Il Convitto Palmieri ospita un’accumulazione di opere in ceramica e fotografie realizzate all’interno di esperienze di scambi creativi tra artisti e ospiti di Artemide al fine di generare “emozioni”, di somministrare, accanto alla farmacologia tradizionale, una sorta di “terapia emotiva”, senza effetti collaterali.

RI-CUCITE
Strappi e rammendi
Creazione dei Laboratori Espressivi del Centro DNA (DSM, ASL LE) A cura di Santa Scioscio

Un laboratorio per interrogarsi sul senso della moda e del glamour: serve, non serve? Allora, pensarsi creatori di un altro “stile”, osare lo strappo e poi capire come riparare, ri-cucire il senso di un Sé in continuo movimento, mutevole, capace di prescindere dal dettato imposto dal mercato. Io sono Io, Tu sei Tu, al riparo dall’omologazione svelare il motivo della propria sensibilità, l’intimità di un percorso che tenta liberarsi dalla soggezione per fare della fragilità il valore, il seme della vita.